ecco il famoso cap 3.........chiedo scusa ancora per la lunga attesa!!
spero vi piaccia io mi ci sto impegnando tanto per farla decente o almeno leggibile........ va be ma ora vi lascio alla lettura.!||
Capitolo3
Il ragazzo riaprì gli occhi,si ritrovava con gran sorpresa nella sua camera e aveva sulla fronte una pezza bagnata.
- buongiorno!- disse una voce accanto a lui. Si alzò per vedere chi fosse.
- ben svegliato! Era ora!-
- tu chi sei?- chiese il ragazzo.
-che sbadato,mi chiamo Jono -
- mi dispiace ma io non so il mio nome-
- di cosa ti scusi,il padrone sta gia lavorando per il tuo-
-come?-
-il padrone ti darà un nome,non sei felice?-
- be non saprei,quando me lo dirà potrebbe non piacermi-
- stai tranquillo ti piacerà,fidati!. Hai fame?-Jono mostrò al ragazzo un vassoio stracolmo di cibo.
-si!- rispose il ragazzo.Jono corso a prendere il vassoio,lo portò davanti all’ospite.
- scusami ma cosa ci facevi ieri sera davanti alla porta dello studio del padrone?-
- non riuscivo a dormire e mi sono fatto un giretto,ma quando sono arrivato davanti alla porta mi sono sentito male,non so cosa avessi,però mi faceva male il cuore-
- comunque ti do un consiglio non girare da solo per il castello la sera,soprattutto quando il padrone è in casa-
-perché?-
-se torna dalla caccia senza una preda,si altera e….- Jono si bloccò all’improvviso sapendo che non doveva rivelare quelle cose a nessuno.
- e?-
- non posso.- Jono si avvicinò alla porta e uscì - ci vediamo dopo,i vestiti sono dentro l’armadio-
Il ragazzo rimase senza parole,anche la sera prima Seto gli aveva detto cose strane,ma pensava che fosse matto,ma ora voleva sapere di più. Mangiò un mela e poi si alzò dal letto. Andò versò l’armadio prese i vestiti contenuti all’interno.
- che belli!- disse quando li vide. Sembravano abiti regali. Prese il paio di pantaloni color neri, una camicia bianca ricamata alla fine delle maniche, un cappotto bianco con il rivolto sulle maniche anch’esso ricamato, un paio di calzini, e infine prese un fazzoletto ricamato con motivi rosei. Indossò gli abiti e anche il paio di stivali che stavano alla fine del letto. Si avvicinò alla finestra la aprì e andò sulla terrazza. Il vento gli accarezzava i capelli e il sole gli scaldeva il viso,si sentiva bene per la prima volta da quando aveva memoria. Si affaciò alla balconata e guardò in basso.
Quello che la sera era sembrato un bosco ,di giorno era il giardino del castello;guardò attentamente e vide passare una figura con un cappuccio in testa. Era sicuro che quello fosse il padrone così corse alla porta e così verso le scale,le scese e uscì dal portone principale diretto in giardino. Seguì di nascosto il padrone che si stava diriggendo verso un piccolo bosco,nascondendosi dietro ogni albero che incontrava. Alla fine arrivarono davanti ad un albero e sotto di esso una lapide circondata da un cespuglio di rose rosse. Il ragazzo si nascose dietro un albero il più vicino possibile per poter sentire quello che pronunciò il padrone.
- eccomi ,sono tornato te l’avevo detto!no?- Yami si inginocchiò davanti alla lapide - sai mio principe,ieri sera è arrivato un ragazzo identico a te. Quando l’ho visto ,mi è sembrato di tornare a quando eri ancora con me,io-te e nessun’altro!. L’unico problema è che non ricorda niente del suo passato,neanche il suo nome,quindi mi chiedevo se non ti dispiaccia dare il tuo nome a lui?.-
Il ragazzo da dietro l’albero ascoltava quella strana conversazione non pensava che qualcuno si potesse dare tante pene per lui. All’improvviso risentì il dolore al cuore,solo meno doloroso della scorsa notte. Si portò una mano verso il cuore, guardò Yami ma si voltò subito a pensare.
-ma cosa mi sta succedendo,da quando sono qui che ho queste strane sensazioni : come di aver visto e vissuto in questi luoghi.-
Si interruppe quando Yami mentre si alzava da terra pronunciò una frase.
- perché ti sei nascosto,hai paura di me,per caso?- il ragazzo aveva creduto che da quando l’aveva seguito il padrone non si fosse accorto di nulla. Uscì da dietro l’albero guardando la figura davanti a lui,che gli dava di spalle.
- mi dispiace non volevo,mi sono fatto prendere troppo dalla curiosità-
-quale curiosità c’è nel seguire,un uomo che va a trovare un defunto?-
- ecco,non saprei,ma i suoi servi mi hanno detto delle cose alquanto strambe e volevo sapere di più-
- e tu mi segui perché vuoi sapere di più? Sapere di più su cosa? Sulla creatura della notte?-
- si-
-ti posso solo dire che esisteva e che esiste ancora.-
Il ragazzo non rispose,abbassò lo sguardo,nascondendo il suo imbarazzo.
-credo che tu abbia ascoltato tutto quello che ho detto,non è così?-
-come le ripeto non era mia intenzione spiarvi-
-allora avrai sentito cosa vorrei fare con voi?-
- riguardo al mio nuovo nome?-
- si!-
- ho sentito che volete darmi il nome del vostro parente?-
-parente? No lui non è mio parente è stato qualcosa di più. Comunque lui si chiamava Yugi,e come ho detto era uguale a te-
-ma non soffrirete vedendomi e chiamandomi a quel modo-
- se non ci provo non lo saprò mai, non è vero Yugi?-
Il ragazzo non rispose,sentirsi chiamare con un nome lo metteva in imbarazzo ancora di più di come era.
Yugi alzò lo sguardo -signore,potrei conoscere il nome e vedere il volto dell’uomo che dovrò ringraziare-
Yami si voltò verso Yugi,portava il lungo cappuccio davanti, vestiti neri e bianchi con dolci ricami.
-la curiosità uccide,lo sai questo?-
-in questo momento non sono curioso,ma devoto ad una persona che non conosco ma che vorrei conoscere-
- va bene- Yami alzò le mani verso il cappuccio,facendolo scivolare all’indietro. Yugi rimase sbalordito dalla somiglianza che avevano in comune e allo stesso tempo incantato dagli occhi rossi sangue ma molto teneri, che lasciavano trasparire un dolore troppo grande da contenere in un’unica persona.
-sei contento? Mi hai visto,cosa altro vuoi sapere?-
-il tuo nome-
- non posso dirtelo-
-perché mai?-
- ti spaventeresti,so quello che Seto ti ha detto-
-cosa mi ha detto da non poterti far dire il tuo nome-
Yami voltò di nuovo le spalle verso Yugi e con un lieve sussurro disse il suo nome
- Yami-
Yugi al sentir pronunciare quel nome cadde all’indietro,mettendosi a sedere a terra. Il cuore gli faceva ancora più male.
- come è possibile è lo stesso nome della creatura della notte e tu non puoi esserlo se no staresti dentro al castello nell’angolo più buio-
- quello che dici è vero- Yami guardò a terra davanti a lui la lapide. - è grazie a lui che non devo temere il giorno- Yami si girò e andò verso Yugi che indietreggiò ad ogni passo dell’altro.
- non avere paura di me,non posso farti del male-
- e chi me lo garantisce?-
-noi!!- gridarono tre servi dietro di loro
-visto! Ve lo avevo detto che erano qui!- disse Jono con il fiatone
-falla finita!- disse Seto
- cosa ci fate qui?- disse Yami
- ma come,siamo venuti ad aiutarti e tu non ci vuoi?- disse Bakura
- anche voi siete….-
-santo cielo ci manca solo questo!- urlò Seto
-no,noi siamo solo condannati a vivere,fino a quando Yami non morira-
-cioè siamo condananti a non morire!- Jono se ne uscì con una delle solite battutine,che lo portò a ricevere un calcio (non diciamo dove ND autrice) ( io invece lo so benissimo ND Seto che ride come un matto) da Seto.
- perché non potete morire?-
- be ecco,noi non possiamo morire perché Yami è ….- cominciò Bakura
-immortale- concluse Yami - io non potrò morire mai,ma sarebbe meglio spiegare tutto nel mio studio-
-come? Ma tu non ci andavi più da quando è morto Yugi- disse Jono,coprendosi le parti basse per paura di Seto.
- ma Yugi è tornato,no?- rispose Yami avvicinandosi a Yugi , tendendogli una mano e sorridendo.Yugi non capiva quello che stava accadendo,ma quel sorriso,quegli occhi gli sembravano così familiari,qualcosa lo stava guidando,allungò la mano per prendere quella dell’altro, che lo aiutò ad alzarsi.
fine cap 3
voglio ringraziare tutte per i commenti dei precedenti capitoli.
bene ora vi posso solo dire aspettate il 4 cap!!!